venerdì 21 marzo 2014

Lunghe e romantiche le notti bianche@Casa delle Culture

Delizioso e ben recitato, il testo delle “LE NOTTI BIANCHE- ricordi di un sognatore” tratto dal romanzo breve del 1848 “Le notti bianche” di Fedor Dostoevskij, è in scena alla Casa delle Culture fino al 30 marzo.
Si tratta dell’opera del grande scrittore russo che meglio rivela quell'animo romantico e sognante indimenticabile reso anche da versioni cinematografiche di indubbio successo (quella di Visconti nel 1957 – Le notti bianche” con Mastroianni) e “Quattro notti” di un sognatore di Robert Bresson (1971).
È difficile rendere a teatro un testo così profondo e romantico senza sconfinare del patetico ma la regia di Capecelatro ci restituisce invece con ironia il ritratto di un uomo fragile che forse non appartiene più a questi tempi, ma che riferisce piuttosto a quella parte di noi uomini che si innamora perdutamente accettando anche la sconfitta. Il testo viene recitato con cura maniacale, con una ricca gamma espressiva che Capecelatro utilizza con fin troppa eccessiva bravura e con un pizzico di ironia, mentre Xhilda Lapardhaja incarna con leggerezza una visione d’amore astratta e capricciosa ma non insensibile e cieca, che si muove eterea su una panchina mobile con quel leggero accento “russo” che ci avvicina al contesto sociale di riferimento.
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giovedì 20 marzo 2014

SENZA STELLE@Teatro dei Conciatori: mai smettere di sognare

Ruota attorno alla dicotomia fra sogno e realtà ed al concetto di desiderio, l’opera originale “SENZA STELLE” di Andrea Ciommiento, in anteprima nazionale al Teatro dei Conciatori fino al 23 marzo.

Siamo di fronte ad un’opera che richiama elementi off e sperimentali (utilizzo di coreografie e tecniche recitative non canoniche, assenza di arredi di scena, affido alla recitazione evocativa e per immagini) che parte però da un testo drammaturgico di base: due fratelli si ritrovano alla morte del proprio padre: uno è scappato all'estero con la ragazza di un suo amico per fare il rivoluzionario, l’altro si è chiuso nel mondo della scrittura. Intorno a loro si accalca un gruppo di amici, in tutto sei ragazzi molto diversi, tutti a loro modo sognatori, emblema, ognuno per sé, di un diverso modo di vivere il rapporto con la realtà: c’è chi ha seguito l’onda rivoluzionaria, c’è la sensitiva, c’è chi si è arreso ad una vita dedita al lavoro dimenticando l’Amore (fuggito via) e le proprie aspirazioni.
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Ed è proprio su quest’ultimo punto che, almeno negli occhi di chi scrive, è rimasta un’immagine indimenticabile, estremamente gioiosa e carica di senso: quella dei ragazzi tutti intorno ad un immaginario fuoco sulla spiaggia: una di loro, davanti ad una torta immaginaria, si sforza di esprimere il desiderio impossibile di conoscere dieci lingue diverse ed ecco che gli altri, tutti insieme, le suggeriscono diverse frasi: lei le ripete col sorriso sulle labbra e gli altri gliele ripetono fino a quando le luci si spengono, tenendo così acceso il desiderio di non smettere di sognare, mentre le note di"Budapest" di George Ezra chiudono lo spettacolo in un’immaginaria notte senza stelle, sussurrando ad una ipotetica ragazza con cui si vuole scappare via dalla realtà, le parole “But, for you, You, I’ d lose it all” - (Per te, solo per te perderei tutto)- anche il senso della realtà.

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mercoledì 12 marzo 2014

COLPO BASSO@Teatro de’ Servi: ultimo match con se stessi

Gianni Clementi, dopo il successo di “Il tempo delle mele cotte? ci regala un nuovo testo dal sapore popolare e spiritoso dal titolo “COLPO BASSO", ancora in scena al Teatro de’Servi fino al 23 marzo, interpretato dall'inedita coppia Ennio Coltorti- Jesus Emiliano Coltorti (padre e figlio) e con la partecipazione di un azzeccatissimo Germano Gentile.

La vicenda ruota attorno ad una palestra gestita da Cesare, allenatore, figlio del popolo un po’ traffichino e dedito all’organizzazione di incontri di boxe da cui ricavare qualche soldo insieme all’immigrato Yussuff, suo campione emergente. Un giorno si presenta alla sua porta il gracilino Giulio: vuole allenarsi anche lui ma dietro c’è di più.

Si tratta di un testo semplice e ben scritto, intelligente e a tratti riflessivo che si affida spesso al dialetto romanesco per la battuta comica e non rinuncia (sbeffeggiandoli) ai cliché legati al difficile rapporto fra immigrati e italiani (e qui Germano Gentile nei panni di Yussuff da prova di grande ironia, senza scendere nel ruolo “sottomesso” che la figura dell’immigrato riveste in altri contesti).

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domenica 9 marzo 2014

BIGLIETTI DA CAMERE SEPARATE@Teatro in Scatola: l'Amore su atlanti dai percorsi sbagliati

Al Teatro in Scatola va in scena un’opera sfrontata e allo stesso tempo preziosa e commovente, si tratta di “BIGLIETTI DA CAMERE SEPARATE " ispirato al romanzo “Camere separate” di Pier Vittorio Tondelli, una rilettura dell’indimenticato scrittore, resa dal regista teatrale e cinematografico Andrea Adriatico in una veste forte, spiazzante decisa ed originale.

Si tratta di un’opera studiatissima nei dettagli scenici, essenziali ed eppure tutti funzionali alla emersione del contenuto dell’opera di Tondelli, quella descrizione dell’amore omosessuale vissuto in “camere separate” dai due protagonisti, Leo e Thomas (di cui Leo non è altri che l’alter ego di Tondelli) proprio per la paura di viverlo. Da questo tema centrale derivano delleriflessioni, quasi annotate su “bigliettini” lasciate alla voce dei due giovani attori: riflessioni sulla solitudine dell’omosessualità vissuta quasi come “una ronda di notte”

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lunedì 3 marzo 2014

PERCHÉ NON CI LASCIANO GIOCARE CON LA TERRA?@Teatro Studio Uno: la passione comincia sempre con il dolore

Suggestivo ed emozionante, assolutamente da non perdere lo spettacolo “PERCHÉ NON CI LASCIANO GIOCARE CON LA TERRA?, portato in scena alTeatro Studio Uno fino al 9 marzo dalla Compagnia Arcandia delle 18 lune.
Il testo presentato è liberamente ispirato al romanzo “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza e a “La porta è aperta. Vita di Goliarda Sapienza” diGiovanna Providenti, ed intreccia il racconto della vita personale di Goliarda Sapienza, (scrittrice del secolo scorso non troppo conosciuta dal Grande pubblico) con la storia di Modesta, una delle protagoniste del suo romanzo autobiografico più noto e complesso.

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