Ideologico e di forte impatto, il testo teatrale di Crimini
tra amici di Massimiliano Vado ha arricchito il cartellone del Teatro Studio
Uno con una black-commedy incisiva e
terribilmente realistica sul male nascosto nella nostra società, quel male che
serpeggia persino in un gruppo affiatato di amici e che chiamiamo “estremismo”.
Sulla scena quattro giovani universitari, di diversa etnia e
credo religioso, che si confrontano coi temi della storia e della politica.
L’arrivo di un ospite, un poliziotto violento e dalle idee razziste e omofobe,
porta ad una colluttazione in cui l’uomo viene ucciso. I quattro ragazzi, pur
sentendosi colpevoli, decidono di coprire l’omicidio e arrivano a giustificarlo
come un atto di difesa, e successivamente come un primo passo per una giustizia
fai da te contro coloro che
manifesteranno idee estreme senza riuscire a cambiare il proprio modo di
pensare. Si susseguono così altre morti di altri ospiti, fino ad un tragico
epilogo.
Lo spettatore lo capisce pian piano ed assiste attonito, ed
un po’ dispiaciuto, alla disfatta morale di questi quattro giovani che,
incolpati di non saper fare niente per cambiare il mondo, tentano di rimediare
malamente, abbandonano il confronto con gli altri e sconfinano in una violenza
cieca e insensata, dando atto a tutti quegli atti estremi che sentivano il
dovere di combattere ed eliminare per il bene di tutti.
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