venerdì 16 maggio 2014

QUESTO NON È PAESE@Teatro Spazio Uno: un noir sul lato oscuro dell'animo umano

Si tratta di un giallo ben scritto, non cervellotico ma nemmeno scontato: gradevole e dai profili tragicomici, dove ogni battuta ironica e disarmante del bravo Caprara basta a smorzare i toni cupi del noir conferendo loro una certa sarcasticità che non guasta affatto ma anzi dà spessore e pregio all’intera piéce.

All'interno dei primi atti si nota una certa ridondanza nelle metafore letterarie-sportive cui si abbandona il Maestro: una “nota alta” che suggerisce però allo spettatore diverse riflessioni sul mondo dello Sport come metafora di vita, dagli incredibili parallelismi con il mondo della Letteratura e della Poesia.
La Marlon, nel ruolo della fidanzata del giornalista, risulta conturbante anche senza volerlo, statuaria e bellissima si muove leggera sulla scena riempiendola di fascino, come un profumo che non va mai via. Ed è lei il perno involontario di tutto il giallo, la chiave per la via di fuga da un mondo corrotto, la speranza che le nuove generazioni non si lascino incantare dalle lusinghe del potere.

Ma non tutte le lusinghe del potere sono raccolte, ed è significativo che proprio una ragazza straniera e non italiana, lontana dai fasti nostrani e dal passato duro e nient’affatto felice, sia l’unica rappresentate di una rivolta autentica allo status quo, un moto di ribellione spontaneo ai poteri forti, un’intraprendenza che non è la stessa del suo fidanzato giornalista (anche lui affascinato dal successo e preda di facili idealismi.) ma la porta a scegliere la via più difficile, quella più estrema, per ristabilire l’Ordine e la giustizia sociale.

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